Nel mezzo d’un cratere di farina
si giungano del lievito e un fi l d’oro,
acqua bastante e sal de la marina.
Poi del fornaio cominci il lavoro
e congiunto sia ogni ingrediente
per far dell’impasto un sol coro.
Buio lo cresce ne lo recipiente,
mani lo rotino e sia poi posato
nell’unta ghisa da forno capiente.
Nettar di frutti che il Ponente ha dato,
e poi di grana una neve copiosa
formai delizia di tutto il creato.
E quindi nel cocente antro si posa:
passati diecee po’ dieceminuti,
la tegghiaal fin sul desco si riposa.
che lo caldo in tiepido tramuti.
Crudo, ruchetta giungasia del grana,
e gioia e gusto sianor li benvenuti:
e di essernsatolli… Ah, speme vana!