Latteria Sociale Stallone Soc. Coop. a r.l.
Via Dante Alighieri, 35/A
29010 – Villanova sull’Arda (PC)
IL RACCONTO
Il Caseificio Sociale Stallone si trova a Villanova d’Arda in provincia di Piacenza, a pochi chilometri dalla provincia di Parma e a due passi da una delle dimore di Giuseppe Verdi: Villa Verdi a S. Agata di Villanova dove il compositore visse.
Queste sono chiamate “Terre Verdiane”, terre vocate all’agricoltura e alla produzione del Grana Padano DOP.
Giancarlo Pedretti è il presidente di questo caseificio e prima di lui c’era suo padre Rino.
Una famiglia di veri agricoltori legata all’azienda e alla cooperativa, che ha fatto della qualità il proprio punto fermo.
Nei primi anni, quando era Rino il Presidente del caseificio, il formaggio non aveva ancora la denominazione di origine protetta, che arrivò nel 1954 e non si chiamava Grana Padano DOP come ora ma cambiava nome a seconda della stagione di produzione: “vernengo” se prodotto dal 11 novembre al 11 aprile e il “maggenengo” prodotto dal 12 aprile al 10 novembre.
Grazie alla cooperativa i soci potevano dare valore al proprio prodotto ma negli anni 70 capirono anche l’importanza di una qualità sempre maggiore. Per questo servivano strumenti nuovi: assistenza tecnica, prelievi latte, analisi del prodotto. Così decisero di fondare un organismo apposito: il Consorzio Colat che ha come scopo quello di gestire l’assistenza tecnica e le analisi attraverso il laboratorio latte di Fiorenzuola a cui molte cooperative aderirono.
Nel 1991 si aprì un capitolo molto difficile per il caseificio: durante le normali operazioni di marchiatura del formaggio accadde un incidente dal quale si sviluppò un disastroso incendio. Non ci furono morti o feriti gravi ma il magazzino di stagionatura andò completamente distrutto.
Giancarlo e Alberto, il casaro, ricordano bene quei momenti e soprattutto la grande solidarietà di tutti i soci e degli amici che non si arresero e reagirono positivamente anche a questo evento, continuarono la produzione del formaggio e si organizzarono portandolo a stagionare in caseifici vicini. Grossi sacrifici che però consentirono in pochi mesi di tornare ad essere operativi.
Adesso il magazzino contiene più di 20 mila forme e il presidente ed i soci una volta al mese continuano ad incontrarsi per discutere della loro seconda famiglia: la cooperativa dello Stallone.
La crescita e la competitività della Latteria Sociale Stallone passano anche per l’internazionalizzazione. Il Grana Padano DOP prodotto dalla cooperativa raggiunge già oggi destinazioni lontane a bordo delle navi da crociera Msc e prende sempre la via dell’export una parte di produzione che viene valorizzata in confezioni porzionate. Sempre in questa direzione va un progetto di filiera presentato nel 2018 nell’ambito del Programma di sviluppo rurale dell’Emilia- Romagna 2014-2020.
Lo racconta con orgoglio il presidente Giancarlo Pedretti, succeduto al padre Rino alla guida della cooperativa che è stata fondata nel 1946, a Vidalenzo di Polesine (Pr) nelle terre del Maestro Verdi. L’obiettivo è quello di valorizzare la materia prima dei soci produttori della provincia di Parma.
Nell’atto notarile che sancisce la nascita della Latteria Sociale da parte di ventisei proprietari e affittuari di fondi rustici della zona viene indicata la mission della cooperativa “la manipolazione del latte prodotto dai soci e la vendita dei latticini per ripartirne tra i soci i profitti reali in ragione del latte fornito”.
«Negli anni ʼ45-ʼ50 del secolo scorso – spiega Pedretti – conferivano 9mila quintali di latte, poi la sede si è spostata nel piacentino, a Villanova sull’Arda, dove nel 1984 è sorto il caseificio di proprietà. Negli anni ʼ60 si è arrivati a 50 soci con 3mila tonnellate di latte conferito e oggi siamo in 10 soci allevatori in un raggio di 5 chilometri ma la produzione è aumentata, negli ultimi 10-15 anni addirittura raddoppiata».
La Latteria Sociale lavora 17mila tonnellate di latte e produce complessivamente 30mila forme di Grana Padano Dop all’anno che vengono tutte stagionate in sede. Ogni giorno si producono quindi 90 forme di Grana Padano, che vanno ad aggiungersi alle 26mila forme che stagionano lentamente nel magazzino, prima di essere poste in commercio.
Alcune operazioni sono state automatizzate: ad esempio è stato realizzato l’impianto di rivoltamento delle forme a temperatura controllata e sono state ampliate le sale di salagione che consentono di sfruttare appieno la potenzialità degli affioratori che funzionano attraverso un sistema computerizzato. Nella sala delle 28 caldaie è stato installato anche un “porta-fagotti”, un robot automatizzato per gestire le forme appena prelevate dalle caldaie.
La lavorazione vera e propria del formaggio però, come prevede il disciplinare di produzione del Grana Padano Dop, non è cambiata e necessita sempre della mano del casaro che decide i tempi di cottura nelle grandi caldaie di rame e termina con l’estrazione della massa che viene legata e messa nelle fascere per fargli assumere la tipica forma.
Alcune operazioni sono state automatizzate: ad esempio è stato realizzato l’impianto di rivoltamento delle forme a temperatura controllata e sono state ampliate le sale di salagione che consentono di sfruttare appieno la potenzialità degli affioratori che funzionano attraverso un sistema computerizzato. Nella sala delle 28 caldaie è stato installato anche un “porta-fagotti”, un robot automatizzato per gestire le forme appena prelevate dalle caldaie.
La lavorazione vera e propria del formaggio però, come prevede il disciplinare di produzione del Grana Padano Dop, non è cambiata e necessita sempre della mano del casaro che decide i tempi di cottura nelle grandi caldaie di rame e termina con l’estrazione della massa che viene legata e messa nelle fascere per fargli assumere la tipica forma.
Programma di sviluppo rurale dell’Emilia-Romagna con un progetto di filiera del settore lattiero caseario che prevede un investimento da 10 milioni di euro in parte finanziati da un contributo regionale. Vi partecipano, oltre a noi, il Caseificio Casanova, il Caseificio Casanuova e il Caseificio San Pietro in Corte, una struttura di commercializzazione e ventidue imprese agricole. L’obiettivo è quello di creare delle sinergie facendo gioco di squadra e portare la nostra produzione all’estero ».
STORIA DEL CASEIFICIO
LA LATTERIA SOCIALE STALLONE CRESCE E GIOCA LA CARTA DELL’EXPORT
«Cerchiamo ora – sottolinea Pedretti – di puntare sull’export: dal 2017 la Latteria Sociale Stallone è diventata fornitore di Grana Padano della compagnia di navi da
crociera Msc e circa sei milioni di persone di 40 nazionalità diverse, tanti sono i croceristi a bordo della nave in un anno, possono consumare e conoscere la Dop». La cooperativa fornisce forme intere, formaggio porzionato e grattugiato e su ogni nave viene allestito un apposito angolo dove è esposta una forma con il numero di matricola del caseificio, PC539.
Da settembre 2018 è stato avviato un impianto di confezionamento del formaggio porzionato con crosta con l’obiettivo di creare più valore al prodotto soprattutto per quanto riguarda l’export. «Abbiamo appena iniziato e oggi questo tipo di confezionamento, che rappresenta il 10% sul totale, viene spedito Oltreconfine.
Complessivamente la quota export vale il 20% circa della nostra produzione di Grana Padano. I mercati principali sono Canada e Germania, ma anche Francia e Svizzera. Recentemente abbiamo chiuso un contratto con la Tunisia. Le nostre stalle sono inoltre certificate come indenni da paratubercolosi e questo è un altro requisito richiesto per esportare in alcuni Paesi. Sempre nel 2018 abbiamo costituito con altri 4 caseifici cooperativi il Consorzio “Terre del Magnifico” per partecipare a un bando regionale del
Il Caseificio Stallone, come racconta sempre Pedretti, partecipa inoltre a un progetto che, con il supporto del Consorzio di tutela e una società cinese a partecipazione statale, dovrebbe far conoscere il Grana Padano in Cina. L’obiettivo è quello di far apprezzare il formaggio insegnando come si consuma e come si utilizza anche in cucina.
Il bilancio dell’annata 2018 per la Latteria Sociale Stallone è positivo: dopo un primo semestre con prezzi del Grana Padano in flessione, nella seconda parte dell’anno è andata meglio e le quotazioni sono risalite soprattutto negli ultimi mesi del 2018. «Non abbiamo superato il punto di equilibrio tra domanda e offerta stabilito dal Consorzio di tutela e quindi non dobbiamo versare alcuna maggiorazione sull’uso del marchio. Crediamo nell’utilità di questo sistema di programmazione della produzione. Lo scorso anno il latte conferito dai soci produttori è stato valorizzato mediamente sui 45 centesimi al chilogrammo».
Un altro progetto in corso è legato alla sostenibilità: «Stiamo lavorando assieme ai nostri soci con l’Università Cattolica di Piacenza: crediamo sia importante aderire a un percorso virtuoso, che è attualmente in via di definizione, di rispetto dell’ambiente e del territorio».
LO SPACCIO AZIENDALE META TURISTICA DELLE TERRE VERDIANE
In Italia il Grana Padano prodotto dalla Latteria Sociale Stallone viene venduto a grossisti, ma in parte anche commercializzato attraverso lo spaccio aziendale (dal lunedì al sabato 9:00 – 12:30 e 15:00 – 19:00 chiuso la domenica) che è strategico per la crescita dell’azienda e situato sulla strada provinciale che collega Villanova a Cremona e Parma.
«Ci dà molta soddisfazione – aggiunge il presidente Giancarlo Pedretti – perché qui vendiamo solo il prodotto tra i 24 e i 30 mesi. In pochi anni questo punto di vendita diretta è diventato meta di un grande numero di turisti che visitano il territorio verdiano. A questi si aggiunge la clientela locale che ci conosce e ci apprezza da anni».