Casearia Bresciana Ca.Bre S.C.A.
Matricola: BS605
T: 030 93651 | F: 030 9361810
Località Cabre, 10
25028 – Cadignano di Verolanuova (BS)
Eccoci nella grande famiglia CABRE, oggi siamo con Arturo Ginelli, responsabile di stabilimento, e Ugo Ferrari responsabile qualità.
Senza tante premesse ci portano a conoscere Fausto Bonvini capo casaro.
Ci racconta che il caseificio ha sempre fatto parte della sua vita: è nato in un caseificio qui vicino e adesso vive all’interno di CABRE.
“Fare il formaggio è la mia vita, pensate che mia mamma mi raccontava che la prima volta che mi hanno pesato è stato con una bilancia per il formaggio!!”
Fausto lavora qui dal 1980 e porta avanti la lavorazione con un team di ragazzi giovani. E’ un lavoro pesante ma i ragazzi stanno bene e sono sempre puntuali.
Ugo Ferrari ci racconta che la cooperativa ha sempre avuto un occhio di riguardo ai turni del personale scegliendo di lasciare liberi i pomeriggi e le domeniche.
Dopo aver visto la produzione torniamo negli uffici dove ci raggiunge l’attuale presidente, il Sig. Cavagnini, lui è un conferente latte di Manerbio, ci spiega che nei primi anni 60 quando il latte era pronto veniva messo nei bidoni di ferro e poi passava il carretto tirato dai cavalli a ritirare.
“La mia famiglia era quella che produceva di più e facevamo 1 bidone di latte! conferenti erano tanti e molto piccoli. Era bello aspettare il carretto di raccolta, ci ritrovavamo nella via con altri ragazzi e potevamo finalmente fare la nostra pausa con due chiacchere e tante risate”.
Negli anni 80 poi si è introdotto il camion del latte ma i bidoni da 50kg erano sempre da svuotare a mano.
“Io ero un po’ sfortunato perché abitavo vicino al menalatte (autista specializzato per la raccolta del latte, ndr) quindi ero il primo del giro e il latte doveva essere pronto alle 2 di notte.”
Arturo ci accompagna poi da Giuseppe della Fattoria Cornetti, uno dei conferenti latte di CABRE che alleva la razza bianca val padana, una razza di mucca che era quasi estinta.
Questo allevamento è stato attivato nel 2004 con 4 capi oggi ce ne sono 250 puri: «E’ stato un lavoro duro ma siamo quasi a 70/80% della fase di riconversione della razza.»
Ci fa vedere i vitellini, lui li tiene in coppia anche se questo rende il lavoro più complicato: “Ma loro stanno bene, appena hanno bevuto si baciano e si leccano. Io dico che sono dei viziati!!!”
Ha dato loro nomi di fantasia: dalla saga dei politici, “quelli più e meno meritevoli” ai nomi dei cartoni animati, nomi biblici, nomi di fantasia pseudonimi di cittadini del paese. Ad esempio: toro, arco, kennedy, adam, allan, paco, pesto…
Prima di approdare in questa cascina lui e la sua famiglia hanno passato tempi molto duri.
«Abbiamo vissuto in condizione di povertà ma con la dignità che contraddistingue la gente della terra.»
Il padre, per poter reggere le esigenze economiche era andato a fare il ferroviere.
“Pensa che con il primo stipendio ricevuto ha coperto con i fogli da 50 mila lire il tavolo della cucina, mio nonno non è riuscito a trattenere le lacrime”
La campagna aveva bisogno di redditi che arrivavano extra azienda agricola e quando anche i fratelli hanno iniziato altri lavori sono riusciti a guardare avanti potendo fare investimenti sempre puntando alla qualità e al benessere degli animali.