Saetta: «Daremo continuità a queste forme di sostegno alla formazione dei nostri giovani»

Il presidente della Fondazione Grana Padano sottolinea il valore delle Borse di studio messe a bando dallo stesso ente del terzo settore.

«Le Borse di studio hanno un duplice obiettivo, da una parte essere di sostegno alle famiglie per aiutarle nella formazione dei giovani all’interno della filiera del Grana Padano, dall’altra creare figure professionali altamente qualificate da impiegare in tutte le fasi di produzione della Dop. Si tratta di un contributo che, di questi tempi, con l’inflazione in salita costante e l’erosione del potere di acquisto, non può che essere visto positivamente. È la prima volta che facciamo un intervento di questo tipo, ma siamo pronti ad approfondire e capire come metterlo poi a regime nel migliore dei modi». Così Giuseppe Saetta, presidente della Fondazione Grana Padano, torna sull’importanza del bando finanziato dallo stesso ente del terzo settore che assegna sei Borse di studio del valore di 5mila euro ciascuna. La Borsa di studio consentirà l’iscrizione a un corso di laurea di Primo Livello o di una Laurea a ciclo unico o, in alternativa, di un Diploma presso gli Istituti tecnologici superiori a figli e ai nipoti dei protagonisti della filiera del Grana Padano, sia in attività che in quiescenza.

Quindi la Fondazione, tra le diverse attività sociali seguite, si impegnerà anche nella formazione?
«Sì, ipotizziamo che questa iniziativa possa acquisire continuità, una volta perfezionato il meccanismo d’intervento. Siamo all’inizio di questo percorso che sicuramente ha anche margini di miglioramento per essere veramente utile ed efficace come incentivo alla formazione dei nostri giovani. Alle Borse di studio è possibile accedere sia per l’iscrizione a un corso di laurea che a Istituti professionali secondari di scuola media superiore».

Quali sono i requisiti?
«Occorre essere figli o nipoti di Aziende o Cooperative aderenti al Consorzio di Tutela del Grana Padano, di aziende agricole che conferiscono latte ai caseifici di produzione del Grana Padano, avere un’età non superiore ai 23 anni, aver conseguito il Diploma di maturità nel 2024 (o negli anni 2021, 2022 e 2023 se si intrapresa una attività lavorativa, il servizio civile volontario, o un corso di studi di durata annuale) o essere iscritto ad un corso universitario o Istituto professionale e aver sostenuto tutti gli esami previsti per l’anno accademico entro la data di erogazione della Borsa. Entro la data di erogazione del contributo occorrerà iscriversi all’anno accademico 2024-2025, a un corso universitario o a un Istituto tecnico secondario. Il percorso formativo dovrà ovviamente essere attinente con le figure professionali e le qualifiche richieste nell’ambito della filiera. Quindi il candidato potrà iscriversi alla Facoltà di Agraria o Veterinaria, ma anche a Economia e Commercio piuttosto che a un corso di laurea del campo della comunicazione e del marketing. Stesso discorso per l’iscrizione all’Istituto tecnico di scuola media superiore».

 

CASEIFICIO, SPINO, CALDAIA, LATTE

In che modo la Fondazione si sta muovendo ora per far conoscere questo bando?
«Il nostro obiettivo è cercare di sensibilizzare gli attori di tutta la filiera del Grana Padano su questa opportunità messa a disposizione dalla Fondazione Grana Padano e confrontarci con quelle che possono essere i fabbisogni e le esigenze dei giovani. Ci aspettiamo di ricevere un buon numero di domande che saranno esaminate da una commissione nominata da Fondazione Grana Padano entro il 31 agosto 2024. Per l’esito finale con l’ammissione dei candidati alla Borsa di studio occorrerà aspettare fino a ottobre 2024. Abbiamo anche avviato un rapporto interlocutorio con la Fondazione Triulza in vista di una possibile collaborazione con un soggetto affine a noi e che in questi anni non solo ha gestito in modo eccellente diverse attività formative ma vanta un’esperienza consolidata per promuovere tra i cittadini l’economia sostenibile, la finanza etica e il consumo responsabile».