Obiettivo al 2028, produrre e vendere un milione di forme in più

È il traguardo fissato dal Piano strategico 2024-2028 approvato all’unanimità all’Assemblea Generale del Consorzio del Grana Padano che si è svolta lo scorso 8 novembre.

Vendere un milione di forme di Grana Padano in più entro il 2028 generando un miliardo di euro di nuovo valore, pari a un incremento del 27% rispetto al 2023, e arrivare a un giro d’affari totale di 4,7 miliardi di euro. È l’obiettivo del Piano strategico 2024-2028 approvato dall’Assemblea Generale del Consorzio del Grana Padano che si è svolta lo scorso 8 novembre al Centro Fiera di Montichiari (BS).

La sua funzione è quella di proiettare il Grana Padano tutta la sua filiera nel futuro lungo un percorso che punta a rafforzare la leadership della DOP oltre che a promuovere il costante miglioramento del prodotto e l’innovazione del processo produttivo.

«Nell’assemblea del 19 dicembre 2023 – ha spiegato il Direttore Generale del Consorzio, Stefano Berniavevamo lanciato l’idea di un nuovo Piano pluriennale da realizzare sempre con la società di consulenza Kpmg. Abbiamo lavorato per undici mesi seguendo un iter che è passato attraverso il via libera del Consiglio di amministrazione e gli incontri organizzati sul territorio con tutti i consorziati per condividerne i contenuti».

 

STALLA, TERRITORIO

Qualità, inclusività, sostenibilità e sicurezza.

Alla base della nuova strategia c’è l’obiettivo di mantenere, come ha sottolineato Roberto Giovannini di Kpmg, la generazione del valore lungo la filiera. Il primo passo sarà quello di far diventare il Grana Padano il formaggio simbolo dell’italianità nel mondo: «Questa è la sfida principale – ha spiegato il Direttore Generale – il Grana Padano non si confronta con nessuno, ma cerca di far leva su una propria immagine distintiva e una propria riconoscibilità nel mondo coniugando innovazione e tradizione. La distintività rimane, pertanto, l’elemento chiave di ogni azione di marketing che viene portata avanti». I pilastri che anche in futuro guideranno ogni strategia del Consorzio del Grana Padano restano la qualità, la sicurezza, la sostenibilità e l’inclusività.

Nel nuovo Piano strategico entrano dieci nuovi mercati target.

«Il primo obiettivo che ci siamo posti – ha sottolineato Giovanniniè stato quello di aumentare i volumi di vendita di circa 37mila tonnellate, pari al 20%, che vuol dire circa un milione di forme. Di questo quantitativo sono una minima parte sarà venduto in Italia, circa 1% l’anno, e la stragrande maggioranza dei volumi saranno commercializzati all’estero».
Come ha sottolineato il Direttore Generale «abbiamo previsto un incremento delle quantità vendute di circa il 3% l’anno e un contestuale aumento annuo del prezzo del 2%. L’incremento delle quotazioni lo dovremmo avere sull’estero dove si registra un prezzo premium più alto».

In Italia occorrerà consolidare e difendere la quota di mercato con un nuovo modello d’ingaggio con il retail mantenendo la visibilità e la distintività sul punto vendita. Anche i mercati export della Golden Area, che comprende prevalentemente l’Europa e gli Stati Uniti e rappresenta il 90% delle vendite export, dovranno essere rafforzati.

Nel Piano Strategico che arriva al 2028 c’è, tuttavia una novità, ossia dieci nuovi mercati target da conquistare e destinati a svolgere un ruolo importante nell’espansione internazionale del Grana Padano.
Su questi nuovi mercati ad alto potenziale il Consorzio investirà con un budget dedicato. «Si tratta di mercati in cui si è osservata – ha spiegato Giovanniniuna preferenza molto alta verso il Grana Padano e verso i formaggi duri in generale a causa di abitudini di consumo molto simili alle nostre. Quindi le 37mila tonnellate di Grana Padano vendute in più dovrebbero essere, a livello di vendita, divise su queste tre macroaree: Italia, Golden area e mercati target».