Disciplinare di produzione, modifiche in itinere

L’Assemblea generale del Consorzio di Tutela del Grana Padano che si è svolta lo scorso 8 novembre ha dato il via libera alla richiesta di deroga per il 2025 dell’obbligo di impiegare il 50% della sostanza secca prodotta nel territorio della DOP.

La ridefinizione del tempo di salatura a 12-15 giorni, l’allungamento da 24 a 26 ore dei tempi di raccolta del latte in stalla, la possibilità di aggiungere il lisozima dopo l’affioramento e l’inserimento del marchio del Grana Padano direttamente in fascera in sostituzione del marchio a fuoco.
Sono le modifiche al Disciplinare di produzione attualmente al vaglio del ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e Forestale, come ha ricordato il Direttore Generale del Consorzio di Tutela, Stefano Berni, all’Assemblea Generale del Consorzio di Tutela del Grana Padano che si è svolta lo scorso 8 novembre al Centro Fiera di Montichiari (BS).

È stata, invece, approvata proprio in Assemblea con il 99% dei consorziati la richiesta di una deroga per il 2025 dell’obbligo di impiegare il 50% della sostanza secca prodotta nel territorio della Dop. «L’articolo <47 del regolamento Ue 1143 del 2024 – ha spiegato Berniintroduce l’obbligo di dare una prova dell’origine degli alimenti usati nella razione alimentare».

Un’altra modifica al disciplinare che dovrebbe essere sottoposta all’esame dell’Assemblea dei consorziati, forse già nell’aprile 2025, riguarda l’introduzione dell’obbligo di attenersi al Sqnba, il Sistema di qualità nazionale sul benessere animale per le stalle certificate a Grana Padano. «La maggioranza degli allevamenti – ha sottolineato il Direttore Generale – già superano lo standard minimo, ma occorre ancora fare un passo avanti per migliorare ulteriormente e certificare questo traguardo per tutti gli allevamenti».

 

 

 

CASEIFICIO, FASCERA, SCHIAVINO