Avanti tutta con il nuovo Piano Produttivo e il nuovo Piano Strategico industriale

Il presidente del Consorzio del Grana Padano, Zaghini, fa il punto su due strumenti fondamentali per lo sviluppo futuro della DOP.

Guarda al futuro il sistema del Grana Padano che nell’assemblea dell’8 novembre prossimo sarà chiamato a esprimersi sul nuovo Piano Produttivo per il 2025-2030 e sul nuovo Piano Strategico industriale per il periodo 2025-2028. «Il nuovo Piano Produttivo – ha sottolineato il presidente del Consorzio di Tutela, Renato Zaghinisarà sempre espansivo. L’obiettivo resta, infatti, quello di crescere adeguando l’offerta alla domanda di mercato come è avvenuto negli ultimi anni con grandi risultati. L’andamento della produzione e delle vendite è, infatti, in linea con le previsioni, assieme un prezzo che negli ultimi mesi ha raggiunto livelli straordinariamente soddisfacenti per la filiera».

Il presidente ha sottolineato anche come gli incontri sul territorio siano proseguiti con riscontri positivi: «Il Piano Produttivo consentirà a tutti i caseifici che vogliono crescere un aumento equilibrato della produzione. Un traguardo che passa – ha aggiunto il presidente – dal consolidamento dei mercati e dall’acquisizione di nuovi spazi, soprattutto all’estero, grazie alle attività di promozione, tutela e miglioramento della qualità del Grana Padano».

 

ZAGHINI

 

Renato Zaghini,
Presidente Consorzio Tutela Grana Padano

«La produzione può crescere, infatti, a patto – ha sottolineato Zaghini – che venga realizzata un’adeguata promozione e valorizzazione del prodotto sulla base dei consumi su scala nazionale e internazionale. Gli investimenti del Consorzio in promozione sono realizzati con le risorse raccolte nel corso degli anni con il meccanismo della contribuzione ordinaria e differenziata previsto dal Piano Produttivo. Finora la crescita è stata assicurata ogni anno andando a soddisfare le esigenze dei caseifici e mantenendo un equilibrio nella filiera del Grana Padano. I dati del primo semestre del 2024 indicano una crescita delle esportazioni di Grana Padano dell’8,79% e in base ai quantitativi finora collocati valgono il 52% delle vendite totali. Il nuovo Piano Produttivo entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 garantendo l’equilibrio fra domanda e offerta nel periodo 2025 -2030».

«Avremo la possibilità di impiegare – ha aggiunto il presidente – sempre più latte da destinare a Grana Padano. Ad agosto la produzione è leggermente diminuita, ma i primi otto mesi dell’anno hanno mostrato un progresso su base tendenziale del 2,66%. C’è ovviamente un mese di crescita maggiore e un mese di rallentamento della produzione, ma direi che siamo in linea con la crescita programmata all’inizio dell’anno».

Anche il nuovo Piano Strategico industriale, messo a punto assieme alla società di consulenza Kpmg, indicherà la strada da percorrere: le attività promozionali saranno indirizzate per area geografica, nazionale e internazionale, e in base alle diverse tipologie di consumatore. «Gli spazi di crescita maggiori arriveranno ancora dai mercati export e gli sforzi si focalizzeranno ancora sulla Golden area, i principali mercati europei del Grana Padano, ma anche su una selezione di nuovi mercati che magari non sono oggi particolarmente importanti come consumi, ma lo diventeranno in futuro perché stanno importando molti prodotti lattiero-caseari. I consumi stanno andando molto bene in Europa, ma anche in Canada e in Giappone. Stiamo anche mantenendo le posizioni negli Stati Uniti, dove però c’è l’incognita delle elezioni presidenziali e la possibilità di un ritorno ai dazi imposti dal Governo Trump. Il Grana Padano è comunque sempre più diffuso sulle tavole delle famiglie americane grazie al lavoro che fanno i nostri operatori supportati dal Consorzio».