Come si produce il formaggio Grana Padano
Tutto ha inizio con il latte
Crudo, proveniente da allevamenti con caratteristiche ben determinate, rigorosamente controllate, e frutto di non più di due mungiture al giorno o da vacche munte con accesso libero ad un sistema automatico di mungitura.
La decrematura
Il latte crudo, proveniente esclusivamente dalla zona di produzione definita nel Disciplinare, viene parzialmente decremato mediante affioramento naturale.
La Caldaia
1000 litri di latte così decremato vengono posti all’interno di caldaie di rame, a forma di campana rovesciata, a doppio fondo. Da ognuna nascono due forme cosiddette “gemelle”.
Il siero innesto
Viene aggiunto il siero prodotto il giorno prima. Ricco di batteri lattici, il siero è il modo perfetto per innescare la trasformazione del latte in formaggio.
Il caglio
Il latte inoculato viene portato alla temperatura di 31-33°C e aggiunto il caglio di vitello.
Lo spino
La cagliata viene rotta tramite lo spino in grani piccoli come chicchi di riso.
La cottura
La cagliata rotta viene cotta ad una temperatura massima di 56°C.. Raggiunta la temperatura, la cottura viene ultimata e i granuli di cagliata iniziano a depositarsi sul fondo.
Il riposo
I granuli di cagliata vengono lasciati riposare immersi nel siero, nella medesima caldaia, fino ad un massimo di 70 minuti a decorrere dalla fine cottura, in modo che si aggreghino.
Le forme “gemelle”
Utilizzando una pala di legno e uno “schiavino“, la massa caseosa viene recuperata dal fondo della caldaia e tagliata in due parti uguali, in modo da dare origine alle due “forme gemelle”.
L’estrazione
Ognuna delle due forme viene avvolta in un telo di lino, estratta dalla caldaia e posta su tavoli spersori.
La fascera
Ciascuna forma viene racchiusa in una fascera ben stretta e posta sotto la leggera pressione di un disco.
La marchiatura
Trascorse 12 ore circa dalla messa in forma, tra la fascera e il bordo laterale della forma – lo scalzo – viene inserita un’altra fascia di idoneo materiale plastico che presenta in rilievo i marchi di origine.
La placca di caseina
Viene poi aggiunta la placca di caseina che diventerà parte della crosta. Questa placca riporta il codice identificativo che rende il prodotto tracciabile. Trascorse 24 ore l’iniziale fascera di plastica viene sostituita con una di acciaio, forata e leggermente bombata, in modo che il formaggio acquisisca la sua forma caratteristica con bordo a scalzo convesso e superfici superiore e inferiore piatte.
La salatura
Dopo due giorni, le forme vengono immerse in una soluzione di acqua e sale per la salatura della pasta. Questo passaggio può durare dai 12 ai 25 giorni, in funzione del tipo di salina, dimensione delle forme e livello di salatura richiesto.
La camera calda
Terminata la salatura, le forme vengono trasportate nel locale di stufatura – o “camera calda” – dove si asciugheranno per alcune ore.
Il trasferimento
Non resta che trasferirle nel magazzino di stagionatura, dove rimarranno a stagionare per un minimo di 9 mesi.