Quando il disio divien appetito,
pane e trita addua in un sol dove,
brama di nettare assai saporito.
Coccio riceva ben fresche l’ove,
formai de grana a prodigo manto,
spezie odorose di terre nove.
Le mani tosto suggellan l’incanto,
polpette eguali sia d’intra che fori
nivea farina sì veste di santo:
sian sfere perfette, capolavori.
Poi in tanto d’olio ne lo tegame,
rilucan come pipite ne’ tesori.
Infin, salsa suggelli lo legame,
sponsale sia ’l foco basso e lento
che dal vermiglio si muti in rame.
Bassilico ponga l’ultimo accento
all’opra finita ch’anche ’l Poeta
Sommo sarìa sì lieto e contento:
chi vol paradiso, tavola è meta.