Grana Padano: sì alla ristorazione che valorizza i prodotti. Qualità e difesa dei territori a garanzia dei consumatori

Il Consorzio di Tutale partner della Giornata a sostegno della cultura dell’ospitalità.
Tracciabilità degli ingredienti nei menù la strada per costruire il futuro.
Berni: dare le stesse garanzie dalla stalla alla cucina e sino alla tavola.

Desenzano del Garda, 14 maggio 2024 – La ristorazione è una delle eccellenze italiane, preziosa attrazione per milioni di turisti, biglietto da visita del Made in Italy nel mondo, vetrina dei prodotti di qualità dei territori.
Grana Padano è il formaggio DOP più consumato nel mondo, con 5.456.500 forme lavorate nel 2023 ed un export salito al 48,2% della produzione marchiata. «Ecco perché siamo convinti che sia fondamentale un rapporto stretto con la ristorazione, fondato su una collaborazione trasparente e in grado di valorizzare reciprocamente i due settori», spiega Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio di Tutela, partner della Giornata della Ristorazione e del suo impegno per la cultura dell’ospitalità italiana, che avrà il momento istituzionale più significativo nel convegno in programma a Palazzo Montecitorio, nella Sala della Regina, giovedì 16 maggio, dalle 10.

Il Consorzio apprezza la proposta di una legge per il riconoscimento ufficiale della Giornata e il suo Direttore Generale interverrà al dibattito su un tema centrale, «La ristorazione Italiana tra identità delle radici e slancio nel futuro». «Siamo felici che l’argomento già indichi la tutela delle origini dei prodotti e della cultura italiana del cibo come una priorità, rispondendo così a chi vorrebbe imporre scorciatoie sintetiche e a quanti sono strumento dell’Italian Sounding anche in ambito europeo o addirittura nazionale, come ha scoperto nei mesi scorsi il servizio di vigilanza del Consorzio nelle sue attività periodiche – spiega Berni – In questo quadro la valorizzazione delle produzioni e della ristorazione che le utilizza vanno di pari passo»”.

Il futuro deve offrire certezze a produttori, ristoratori e consumatori. «Rinnoviamo la richiesta di tracciabilità degli ingredienti nei menù come avviene per le etichette sugli alimenti nella distribuzione – conclude il Direttore Generale del Consorzio di Tutela – Chi compie la scelta di offrire eccellenza va sostenuto e il consumatore deve essere tutelato dal rischio di non avere la qualità che si aspetta. Il futuro quindi si costruisce investendo nelle produzioni, nella comunicazione e nella trasparenza, dalla stalla alla cucina e sino alla tavola».